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Il diritto alla sicurezza pubblica

Il tema della Sicurezza Pubblica è centrale nei programmi politici ma nei fatti rimane uno slogan non attuato, una questione solo contingente cui provvedere con rimedi momentanei o con una politica volta a militarizzare la sicurezza.

Per la Polizia di Stato l’ultimo DEF non prevede risorse né per il rinnovo dei contratti di lavoro scaduti, né per assunzioni straordinarie. Mancano 10mila poliziotti rispetto agli organici necessari e le assunzioni programmate non coprono i pensionamenti. Si lavora in straordinario per coprire i servizi, ore pagate con ritardo e meno dell’ora ordinaria.

Lo scorso 12 luglio davanti alle Prefetture d’Italia le lavoratrici e i lavoratori di polizia del Sindacato SilpCgil hanno fatto sentire la loro voce con un’opera di volantinaggio. L’obiettivo era sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi del comparto sicurezza che inevitabilmente ricadono sui servizi al cittadino, basti pensare ai tempi per il rilascio del passaporto, alle pattuglie sempre meno presenti su strade e autostrade o nelle ore serali e notturne della movida del week end. Problemi sentiti anche nella provincia di Varese, a Busto Arsizio o presso l’aeroporto di Malpensa dove la sicurezza aeroportuale è sacrificata dall’attività di controllo di frontiera ai passeggeri.

Risulta chiaro che con insufficiente organico la polizia non può esserci sempre e ovunque, e che l’uso eccessivo del personale in divisa con doppi o tripli turni determina situazioni di stress operativo inaccettabili. Bisogna accrescere il benessere organizzativo e lavorativo degli operatori della sicurezza, il Governo non pone la dovuta attenzione alle loro condizioni di lavoro nonostante siano in aumento i suicidi nel settore.

La Sicurezza è un bene comune che va garantito anche a chi è preposto ad assicurare l’ordine pubblico.

Anna Rita Abagnato – Segretaria generale provinciale SILP CGIL

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