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Israele-Palestina, intervista a Jacopo Tondelli: un conflitto senza fine

Tra i problemi internazionali di più drammatica attualità c’è la guerra israelo-palestinese in corso in Medio Oriente. Una questione su cui abbiamo ascoltato l’opinione di Jacopo Tondelli, giornalista e scrittore, esperto di politica internazionale, direttore de “Gli Stati Generali”, che ha partecipato all’ultimo Consiglio generale Fiom-Cgil di Varese.

Come valuta questa nuova fase in quell’area da sempre caratterizzata da una forte conflittualità?

E’ un momento davvero nuovo anche se in un’area tanto abituata ai conflitti. Dal 7 ottobre si è registrata questa novità per diverse ragioni, sia nel senso delle ragioni storiche, che delle contingenze e dei rapporti internazionali. Questo conflitto esplode in un momento in cui Israele sta per siglare un accordo con l’Arabia Saudita, un fatto che per Hamas rappresenta un problema. Non solo: l’attacco ha rivelato la fragilità del sistema di difesa israeliano. E poi va ricordato che si è trattato di un attacco dei palestinesi verso Israele. Un attacco che certamente, però, non giustifica 12mila morti tra i civili, né la reazione sproporzionata di Israele.

Spesso sui media torna la formula “due popoli, due stati”. Resta ancora valida alla luce di questo conflitto?

Al momento sicuramente no. Ma in una prospettiva più lunga è l’unica possibile e accettabile. Ma restano aperti molti interrogativi: quali i confini dei due stati, come risolvere la questione dell’occupazione illegale del territorio da parte dei coloni, quali dovrebbero essere i negoziatori. Tutti interrogativi che al momento non hanno risposta.

Quali possono le vie d’uscita dal conflitto in atto?

Devo essere sincero: oggi non vedo alcuna via d’uscita. Non vedo alcuna prospettiva praticabile in quanto mancano le volontà politiche necessarie, né i necessari consensi in Israele e nella Striscia di Gaza, i due protagonisti del conflitto (forse esistono in Cisgiordania). I due motori della guerra non guardano in questa direzione.

A cura di Andrea Giacometti

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