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Al Consiglio comunale di Lonate Pozzolo parole vergognose

Nella seduta del Consiglio comunale, un consigliere, intervenendo in un dibattito intorno della Strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto, 1980 afferma: «Nella mozione si dice attentato neofascista. Non è vero».
Parole inascoltabili nel totale disprezzo delle 82 vittime della più grande strage neofascista della storia della nostra Repubblica nata proprio dalla sconfitta di quel pensiero criminale. Attentato per il quale sono stati condannati in via definitiva Mambro, Fioravanti e Ciavardini, esponenti dei NAR e per depistaggio sulle indagini sia ufficiali dei Servizi segreti che il fondatore della Loggia P2 Licio Gelli. Il più grave attentato di quella “Strategia della tensione” che, iniziata con la Piazza Fontana nel 1969, passando tra una serie di vigliacche azioni dove le bombe hanno mietuto innocenti vittime sui treni, nelle manifestazioni sindacali, tra le Forze dell’Ordine, nei clienti delle banche, culmina appunto il 2 agosto del 1980.

Non ci resta che richiamare le parole che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha utilizzato nelle commemorazioni di questo anno: «La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello Stato». Continuiamo, in questo nostro Paese, a non volere fare i conti con il nostro passato e a mistificare la storia.

Non sappiamo se l’uscita del consigliere di Lonate Pozzolo sia frutto di inadeguatezza a ricoprire il ruolo istituzionale, o appartenga anch’essa a quella lunga scia di ignorante revisionismo storico. Quel che è certo che affermazioni di quel genere, in un luogo delle Istituzioni del nostro Paese, durante un Consiglio comunale, sono da condannare senza alcuna attenuante.

La Segreteria Cgil Varese

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