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8 marzo, obiettivi concreti per la parità di genere

Buon 8 Marzo!

Non è la festa delle donne, ma la Giornata Internazionale della Donna istituita ufficialmente nel 1977 dalle Nazioni Unite. Formalmente venne chiamata “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale” fu scelto l’8 marzo in quanto in diversi Paesi già si festeggiava in ricordo della protesta delle donne a San Pietroburgo. Già, e a quanto affermano gli storici, nulla a che fare con la fabbrica bruciata a New York.

Nel 1917 a San Pietroburgo infatti, nel pieno del primo conflitto mondiale sono state per prime le donne russe a scendere in piazza in protesta per il pane, contro le condizioni disumane di lavoro, la fame e la miseria, contro la guerra. Le manifestazioni iniziate nel mese di febbraio, vengono ricondotte come data di inizio degli scioperi delle lavoratrici tessili l’8 marzo 1917, data che coincide con l’inizio della fase che da lì a poco avrebbe visto cadere il regime zarista. 

Ma cosa c’è da festeggiare? Proprio niente vista la situazione. Più di cento anni dopo siamo ancora qui, tutte e tutti insieme a protestare per fermare la guerra in Ucraina e in tante altre parti del mondo.

Il momento è difficile ma non dobbiamo mai dimenticare secoli di battaglie femministe che ci hanno portato ad ottenere avanzamenti sociali e legislativi importanti. Molta strada bisogna ancora fare, perché una parità ottenuta sulla carta non significa avere ottenuto la parità di genere. La misurazione del gender gap a livello mondiale descrive che di questo passo raggiungeremo la parità tra oltre centotrent’anni! Le donne hanno pochissima voce in capitolo rispetto alle decisioni per il futuro del pianeta e in un momento drammatico dove il cambiamento climatico e i conflitti potrebbero minare pericolosamente il futuro di tutti, le donne, pari al 51% della popolazione mondiale non hanno voce in capitolo.

Per un mondo più equo, per un futuro migliore è necessario colmare questa differenza. In Italia il divario di genere è ancora molto importante, in campo economico e lavorativo, di partecipazione alla vita politica e parlamentare.

La contrattazione è per noi il primo fra gli strumenti per raggiungere obiettivi concreti. Nella piattaforma Belle Ciao della CGIL sono contenuti le elaborazioni, le rivendicazioni e le proposte in diversi campi: occupazione, salari, politiche previdenziali, contrasto alle molestie e violenze, qualità della vita, salute e sicurezza sul lavoro e la nostra partecipazione alle scelte della CGIL.

Il mio personale buon 8 marzo va a tutte quelle donne nel mondo che hanno il coraggio di opporsi ai regimi di natura religiosa o civile che limitano la propria libertà. Il loro impegno e le loro lotte servono anche a noi e alle future generazioni, donne resistenti, che mettono a rischio la propria vita per la libertà di tutte e di tutti.

Stefania Filetti – Segretario generale Cgil Varese

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