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Spi-Cgil, a Milano per cambiare la manovra economica del governo

Mobilitazione contro una manovra che colpisce, ancora una volta, pensionate e pensionati per fare cassa.  Dal basso un no forte e chiaro

Il 30 ottobre abbiamo portato i pensionati e le pensionate della Cgil per protestare contro una legge di bilancio inadeguata, che non tiene conto dei bisogni delle persone. Lo Spi Cgil rivendica tutela del potere d’acquisto dei pensionati; un sistema previdenziale che sappia garantire il giusto diritto alla pensione, risposte su sanità, non autosufficienza e fisco nel segno dell’equità, dell’universalità.

Le pensioni non vengono rivalutate, il potere d’acquisto diminuisce e un fisco ingiusto condona gli evasori, prelevando invece soldi dalle pensioni come fossero un bancomat. Per questo lo SPI di Varese aderisce alla dal titolo “Il potere d’acquisto logora chi non ce l’ha”.

Abbiamo portato in piazza oltre 200 pensionate e pensionati del territorio varesino, un numero considerevole di persone che hanno alle spalle oltre quarant’anni di lavoro e contribuzione e che adesso, anziché godersi la meritata pensione, sono impegnati a difenderla dai tagli e dalle politiche di austerità.

Stiamo parlando di una generazione che sempre più spesso è costretta a sostituirsi a pezzi di welfare del Paese, assumendo il compito degli asili che non ci sono, del tempo pieno che viene tagliato, dell’assistenza alla non auto-sufficienza che non viene finanziata e altro ancora. Aggiungiamo che i pensionati sono coloro che avrebbero più bisogno di un sistema sanitario che non si faccia carico di situazioni di fragilità e cronicità oggettivamente più presenti in questa fascia di popolazione, e invece siamo costretti a lottare pure per avere una visita medica!

Siamo un sindacato e siamo abituati a stare nel merito, ci sediamo ai tavoli con tutti, noi sindacato pensionati negoziamo con i sindaci di destra come con quelli di sinistra. Quello che abbiamo chiesto al governo è stato un confronto su questi temi.

Le ragioni che ci hanno indotto a scendere in piazza e a mobilitarci contro il governo Meloni, sono esclusivamente di merito: se per il terzo anno di fila si blocca la rivalutazione delle pensioni superiori quattro volte al minimo, e si chiedono sacrifici ai pensionati, ma si mantiene la flat tax per i redditi fino a 85.000 euro, significa che il governo fa una scelta di campo contro i pensionati e i lavoratori dipendenti, non riconoscendo la rilevante perdita del potere d’acquisto subita a causa dell’inflazione.

Il governo torna nuovamente a colpire le pensioni, e per fare cassa. Dopo aver peggiorato la legge Monti/Fornero con le ultime due leggi di bilancio, eliminando qualsiasi flessibilità in uscita, le proposte che stanno circolando nelle ultime settimane destano grande preoccupazione. I nuovi tagli che si profilano per il 2025 produrranno una perdita economica per i pensionati e le pensionate di migliaia di euro. In questo scenario cosa dovrebbe fare il Sindacato se non mobilitarsi per ottenere risposte e servizi a favore dei soggetti che vivono una condizione di fragilità?

Il primo appuntamento della nostra mobilitazione si è svolto il 30 ottobre a Milano, in piazza San Babila. E’ stata una pacifica e colorata manifestazione, ma anche un avvertimento al governo affinché cambi strategia: siamo determinati e non abbiamo alcuna intenzione di rassegnarci alle sue scelte classiste.

Giacomo Licata – Segretario Generale SPI CGIL Varese

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