Mercoledì 5 febbraio a Varese CGIL-CISL-UIL e Confapi hanno inaugurato un nuovo percorso su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro firmando un accordo sui break formativi.
Si tratta di una modalità di formazione che, dove ben utilizzata, ha prodotto un sensibile calo di infortuni e di near miss (i “quasi infortuni”, anch’essi ancora troppo poco gestiti adeguatamente).
Potenzialmente molto utile in fase di aggiornamento formativo obbligatorio di lavoratrici e lavoratori, spesso poco conosciuto, sottovalutato o ritenuto difficilmente attuabile in molte realtà aziendali, il break formativo mira ad incrementare l’efficacia della formazione svolta direttamente nei luoghi di lavoro, collocandosi tra addestramento e formazione vera e propria e coinvolgendo in brevi sessioni gruppi ristretti di lavoratori su un singolo aspetto pratico alla volta e con la partecipazione delle figure della sicurezza coinvolte nello specifico caso trattato.
E’ così possibile ipotizzare break sul corretto utilizzo di una singola macchina o attrezzatura, su una procedura, sull’utilizzo corretto di misure preventive, protettive o d’emergenza, solo per citare la casistica più diffusa nelle sperimentazioni note.
Ripetere più volte nel tempo il break è un’altra caratteristica rilevante poiché può fornire la necessaria continuità per consolidare corretti comportamenti e modalità operative.
Altro punto di forza è costituito dalla partecipazione attiva di lavoratori e loro Rappresentanti: chi meglio di loro può fornire spunti di miglioramento che, se raccolti da parte aziendale, possono incrementare i livelli di sicurezza e la qualità del lavoro?
Le sei ore di aggiornamento quinquennale previste dall’Accordo stato-regioni del 2011, dunque, possono quindi essere frammentate in numerosi momenti formativi, scalabili dal totale se rispettano i requisiti previsti (a partire dalla titolarità delle docenze come previsto dal Decreto del 6 marzo 2013).
L’accordo include anche un cronoprogramma con diverse fasi di sperimentazione nell’arco complessivo di diciotto mesi, durante i quali una decina di aziende volontariamente effettueranno break formativi con la partecipazione e il monitoraggio da parte dei membri CGIL-CISL-UIL dell’Organismo Paritetico Provinciale (O.P.P.C. Confapi).
Al termine di questo ciclo si effettuerà una valutazione della sperimentazione per poterne cogliere punti di forza ed eventuali aspetti migliorativi da incrementare.
Questo accordo segue quello siglato da CGIL-CISL-UIL e Confindustria Varese il 28 aprile 2022 e strutturato secondo modalità simili.
Il break formativo è inoltre presente come sperimentazione volontaria sin dal 2016 nel CCNL metalmeccanici.
Le prospettive di crescita e diffusione di questa modalità formativa sono molteplici, dall’ipotesi di inserimento all’interno del nuovo Accordo stato-regioni (in gestazione da dicembre 2021!) al richiesto ed atteso riconoscimento da parte di INAIL (v. OT23 e riduzione tariffe assicurative per le aziende).
I vantaggi possono dunque essere numerosi anche per le aziende, a partire dall’auspicabile riduzione degli infortuni, allo svolgimento della formazione in azienda con brevi interruzioni dell’orario di lavoro, insieme ad un maggior coinvolgimento di lavoratrici, lavoratori e dei loro Rappresentanti, elemento di fondamentale importanza per la tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro.
Ivano Ventimiglia – Responsabile Dipartimento Ambiente, Salute e Sicurezza CGIL Varese