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Un posto nel Mondo

anche quest’anno abbiamo deciso di dare il nostro contributo alla rassegna cinematografica “Un posto nel mondo”, perché pensiamo che il potere sottile di quest’arte possa concorrere a cambiare punti di vista e a creare un mondo migliore.

Sempre in quest’ottica siamo convinti che l’immagine, in quanto forma di comunicazione universale, possa servire ad aumentare la consapevolezza dei problemi sociali e contribuire ad elevarci al di sopra del nostro pensiero indivuale. Pertanto, continuamo a pensare che sia una manifestazione preziosa per raccontare i drammi del quotidiano, per parlare di diritti negati, di denuncia sociale se pure con la consapevolezza di non poter dare delle risposte, ma volendo credere che vi siano nuove possibilità.

ALL’INTERNO DI QUESTA RASSEGNA giunta oggi alla 23° edizione, vogliamo segnalarvi:

IL MIO NOME È NEVENKA di Icìar Bollaìn, Spagna 2024, 110’ in lingua originale con i sottotitoli in italiano, sarà proiettato Venerdì 21 novembre ore 20.45 Varese, Cineclub Filmstudio 90. Sarà presente in sala Nevenka Fernández.

Il fim riguarda fatti realmente accaduti. Nel 2000, Nevenka Fernández, giovane assessora denuncia per molestie sessuali il sindaco di una cittadina spagnola.

Nevenka Fernández, fu la prima donna in Spagna a denunciare pubblicamente un uomo politico per abusi sul lavoro, in un’epoca in cui la parola “molestia” non aveva ancora trovato il suo spazio nel dibattito pubblico, aprendo così un varco verso le battaglie legali per molestie.

Situazioni purtroppo, che ancora oggi non sempre emergono o non vengono denunciate, oltre al fatto che molteplici sono le forme di prevaricazioni nei luoghi di lavoro che le donne sono costrette ad affrontare.

Costituisce invece un passo in avanti l’articolo 609-bis del Codice penale, che introduce per la prima volta in modo esplicito il requisito del consenso come elemento centrale del reato. Senza un “consenso libero e attuale” c’è violenza sessuale. Con un accordo bipartisan raggiunto tra la maggioranza e l’opposizione il giorno 13 novembre 2025 il Parlamento ha approvato l’emendamento che riscrive completamente la norma incriminatrice.

GLI ACCAMPAMENTI di Kei Pritsker e Michael T. Workman, USA 2025, 80′ Lunedì 1° dicembre ore 21.00 – Varese, Cinema Teatro Nuovo.

Sarà presente in sala il distributore Alberto Valtellina

Partendo dagli accampamenti nell’università della Columbia university di New York, il 17 aprile del 2024 la mobilitazione studentesca ha preso dapprima un respiro nazionale fino ad estendersi a livello internazionale in solidarietà con Gaza.

Spiegano i registi Kei Pritsker e Michael T. Workman: “The Encampments è una testimonianza del coraggio dei giovani studenti, non solo nell’immaginare un mondo migliore ma anche nel lottare per ottenerlo”.

Passione, resistenza e sfide affrontate da studenti e studentesse vengono raccontate, insieme alla violenta repressione, da riprese sul campo inedite e dalle parole dei leader della protesta: giovani americani ebrei, di origini palestinesi, borsisti arrivati dal medioriente.
Tra sgomberi, arresti di massa e racconti di appartenenze, la protesta rivela gli investimenti che legano le università americane all’economia israeliana, mentre è il film stesso a fare luce sulle vere ragioni della repressione: gli studenti che rendono pubblici nomi e dati sugli investimenti bellici vanno silenziati.

PENSANDO AD ANNA – Mercoledì 19 novembre ore 21 Castronno, Spazio Materia di Tomaso Aramini, Italia 2024, 96’prima del film sarà in collegamento in diretta Pasquale Abatangelo

Il Film esplora le più importanti rivolte carcerarie italiane degli anni ’70 attraverso la voce di Pasquale Abatangelo, ex detenuto politicizzato e tra i fondatori dei NAP (Nuclei Armati Proletari).
Tra interviste intime, ricostruzioni performative e immagini d’archivio, il film dà vita a un esperimento unico: Abatangelo dialoga dal vivo con il regista Tomaso Aramini, il giornalista Fulvio Bufi, attori e oggetti scenici, ponendo una domanda fondamentale: la violenza politica può davvero cambiare la società?

IL SECOLO È MOBILE di e con Gabriele Del Grande – Sabato 29 novembre ore 21:00 – al Teatro Duse di Besozzo
Cent’anni fa non esistevano visti né passaporti. Oggi sui fondali del Mediterraneo giacciono i corpi di cinquantamila migranti annegati lungo le rotte del contrabbando.

Come siamo arrivati fin qua? E, soprattutto, come ne usciremo?

Gabriele Del Grande ci accompagna in un viaggio per immagini e parole tra la storia e il futuro delle migrazioni in Europa per provocarci con una visionaria proposta. L’autore, da solo sul palco, accompagna il racconto con la proiezione di fotografie e video d’archivio di un intero secolo di storia.

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