Innovazione, il sindacato recupera terreno. Contrattazione strumento che può garantire una transizione giusta verso l’IA in un seminario Cgil Lombardia
Un interessante seminario, organizzato da Cgil Lombardia e ospitato da Cgil Varese, dal titolo “Apocalittici e integrati. I nuovi scenari dell’Intelligenza Artificiale”, ha fatto registrare un ampio interesse e suscitato un dibattito significativo. Diversi i relatori che hanno delineato come questi temi innovativi abbiano, già da ora, un impatto importante sull’economia, sulle imprese, sulle organizzazioni sindacali. Abbiamo intervistato uno dei relatori, Massimo Mensi, Direttore del settore Professionals and Managers presso UNI Global Union e Consigliere Politico per le nuove tecnologie. Dal 2021 ha lavorato per UNI Global Union, federazione sindacale internazionale che rappresenta oltre 20 milioni di lavoratori nel mondo, nel settore dei servizi privati e del commercio. Nel 2022 è stato nominato quale esperto internazionale dall’ILO per il meeting tripartito sul lavoro dignitoso nelle economie di piattaforma.
E’ importante che il sindacato affronti l’IA? Perché?
Sì, è fondamentale. L’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando radicalmente il mondo del lavoro e i sindacati devono intervenire per assicurarsi che queste tecnologie non danneggino i lavoratori. Senza il coinvolgimento sindacale, c’è il rischio che l’IA venga utilizzata esclusivamente per aumentare la produttività e i profitti aziendali, peggiorando le condizioni di lavoro e ampliando le disuguaglianze.
I sindacati devono garantire che l’IA venga implementata con salvaguardie che rispettino i diritti e la dignità dei lavoratori, promuovendo una distribuzione equa dei benefici della tecnologia e proteggendo dall’automazione massiva e da possibili effetti di distruzione di posti di lavoro. La storia ci insegna che l’innovazione tecnologica deve essere gestita per non sacrificare i lavoratori.
Tanti i progetti e gli utilizzi dell’IA nel mondo delle imprese. Il sindacato è in ritardo?
In alcuni casi sì, il sindacato ha risposto più lentamente rispetto alle imprese. Le grandi multinazionali sono già impegnate nell’integrazione dell’IA per aumentare la produttività e ridurre i costi.
Da una ricerca di UNI Europa emerge che la contrattazione sull’IA è ancora agli inizi ed è meno diffusa rispetto ad altri aspetti delle condizioni di lavoro. Solo il 20% dei sindacati intervistati ha un contratto collettivo che affronta questioni relative all’IA a livello organizzativo o di settore. La maggior parte dei sindacati (69%) non ha contratti collettivi di lavoro relativi all’IA e l’11% non è a conoscenza di tali contratti. Ciò evidenzia la necessità di una maggiore attenzione e di sforzi per integrare i temi legati all’IA nelle pratiche di contrattazione.
Tuttavia, i sindacati stanno recuperando terreno, come dimostrano alcuni esempi di accordi collettivi in settori come telecomunicazioni, media e ICT: stanno negoziando per garantire trasparenza nell’uso dei dati e limiti alla sorveglianza, specialmente nei contesti di gestione algoritmica e nei settori in cui i lavoratori sono più esposti all’uso massiccio dell’IA.
L’introduzione dell’IA nelle aziende non deve essere vista come un dato di fatto, ma come un processo che richiede la partecipazione attiva del sindacato per tutelare i diritti dei lavoratori. A tale proposito, una delle ultime iniziative di UNI, riguarda la pubblicazione di una guida alla gestione algoritmica del lavoro , utile per chi volesse iniziare ad approcciare questo tema.
Quali sono gli strumenti principali che il sindacato deve utilizzare sul fronte IA?
Le parole chiave sono: contrattazione collettiva, formazione (intesa a tutto tondo) e monitoraggio e influenza sulle politiche pubbliche. Sono essenziali però due punti: consapevolezza e conoscenza dei temi legati alle nuove tecnologie e l’attività di sindacalizzazione e diffusione della presenza del Sindacato. La contrattazione è fondamentale per assicurare che l’uso dell’IA sia regolato da accordi che garantiscano trasparenza, limiti alla sorveglianza, e tutele contro la riduzione degli stipendi e la perdita dei posti di lavoro.
C’è una strategia complessiva del sindacato a livello internazionale sull’IA?
UNI Global Union è riconosciuta a livello internazionale come un attore chiave sul tema delle tecnologie emergenti: come UNI siamo presenti nelle maggiori organizzazioni internazionali, ILO, OECD, World Economic Forum, per citarne alcuni, per far ascoltare chiara e forte la voce dei lavoratori e garantire che l’IA venga utilizzata in modo da rispettarne i diritti, promuovendo la trasparenza e non ultima la condivisione dei benefici economici. La contrattazione collettiva è uno strumento centrale di questa strategia, insieme alla promozione di una “transizione giusta”, che garantisca che nessun lavoratore venga lasciato indietro.
AG