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I problemi della scuola, le proposte del sindacato

I lavoratori della scuola hanno stipendi tra i più bassi in Europa e il triste primato dell’età più alta per la pensione

Anno difficile, quello appena iniziato. Siamo partiti con le nomine dei supplenti attraverso un software (algoritmo) che, pur migliorato rispetto allo scorso anno, ha creato tantissimi disagi.

Alcuni docenti che avevano scelto le 150 preferenze, sono stati scavalcati da altri in maniera piuttosto casuale. Un software non potrà mai sostituire o essere migliore di ha procedura di nomine fatta in presenza. E poi se le disponibilità di cattedre sono arrivate in ritardo, si doveva far ripartire le nomine non dall’ultimo nominato, ma dal primo scavalcato.. Tutto ciò ha causato un diffuso malumore su tutto il territorio nazionale. C’è stato l’assalto agli uffici scolastici territoriali con richieste di appuntamenti, richieste di accessi agli atti e numerosissime mail per richiesta chiarimenti.

I precari chiedono a gran voce il ritorno alle nomine in presenza, proprio come avviene per il personale ATA. Infatti il precariato non risparmia neanche il personale amministrativo e tecnico oltre che i collaboratori scolastici.

Ad inizio anno le segreterie delle scuole si trovano ad affrontare carichi di lavoro notevoli con tutti i contratti da inserire in una situazione di carenza di personale, che rimane tale anche dopo le nomine dei colleghi sui posti vacanti. Ci sono state scuole a inizio anno che, a seguito di tanti trasferimenti, si sono trovate completamente scoperte e in molti casi mancava anche il funzionario ad elevata qualifica (ex dsga) che era in attesa di nomina da USR.

Sono sempre maggiori i carichi di lavoro delle segreterie che devono far fronte anche ai nuovi progetti da realizzare con i corposi finanziamenti PNNR.  Da qualche anno alle scuole è stato affidato anche l’incarico per Passweb, una procedura on line di cui si occupava l’INPS per regolarizzare le posizioni previdenziali dei lavoratori e senza la quale non si potrebbe procedere alle domande di pensionamento. Il passaggio è avvenuto senza un’adeguata formazione del personale e senza aumento di personale. La stessa Cgil si oppone fermamente a tale passaggio…

Inoltre alcune scuole si sono fatte carico senza possibilità di scelta di fare i controlli sulle graduatorie provinciali GPS e personale ATA provinciali con migliaia di aspiranti inseriti (mai come quest’anno, per effetto del notevole tasso di disoccupazione)

Il numero di collaboratori scolastici assegnati a ciascuna scuola che negli anni diventano sempre più complesse a seguito di accorpamenti causati dal calo demografico, è ampiamente insufficiente. Si fa fatica a garantire i servizi minimi di sorveglianza e igiene. Tantissimi sono alla soglia della pensione e hanno tantissimi acciacchi che li limitano nella capacità di svolgere le funzioni. Sono tante anche le insegnanti della scuola primaria che nelle nostre sedi ci confidano quanto sia difficile rimanere in servizio dopo i 60 anni e chiederebbero un part time per gli ultimi anni, cosa che sconsigliamo perché causerebbe una perdita notevole sull’assegno di pensione

L’inflazione erode gli stipendi

Il Governo stanzia risorse pari solo ad 1/3 (5,78%) di quello che servirebbe a contenere l’inflazione, gli aumenti proposti sarebbero pari a 135 euro lordi medi anziché 400 euro lordi medi al mese. Dopo aver ricevuto il “pacco di natale” nel dicembre scorso (appena 80 euro di aumenti lordi medi mensili), adesso ci aspetta un altro “pacco” di soli 55 euro lordi medi mensili: una miseria.

La FLC CGIL rivendica:

Stipendi di livello europeo.

Il recupero pieno dell’inflazione (circa il 17%) per le lavoratrici e i lavoratori della scuola.

Il raddoppio dei fondi FMOF per il salario accessorio.

I buoni pasto (siamo gli unici nel panorama del pubblico impiego a non beneficiarne).

Il riconoscimento del 2013 ai fini della progressione di carriera.

La cancellazione del meccanismo premiale e competitivo del docente stabilmente incentivato e il riconoscimento dell’impegno di tutti i docenti.

Stanziamenti per la valorizzazione dei diversi profili ATA

Un piano straordinario di assunzioni su tutti i posti liberi.

Nuovi parametri per la definizione degli organici che tengano conto delle diverse complessità che non possono essere ridotte al solo numero degli alunni.

L’interruzione del taglio degli organici legato al dimensionamento della rete scolastica.

La proroga dei contratti ATA per il PNRR e Agenda Sud, fino a tutto il 2026.

L’estensione della figura dell’assistente tecnico in ogni scuola del 1° ciclo.

La tempestiva attuazione degli istituti contrattuali ATA.

L’avvio immediato della formazione per attribuire circa 60 mila nuove posizioni economiche.

La centralizzazione delle procedure per la compilazione delle graduatorie.

L’eliminazione di Passweb dalle scuole.

L’aumento dell’indennità di direzione dei Funzionari DSGA.

Per i docenti precari chiediamo:

Un piano straordinario di assunzioni su tutti i posti liberi.

L’attuazione immediata della direttiva della Commissione Europea che chiede la cessazione dell’abuso di successivi contratti di lavoro a tempo determinato e della discriminazione subita dai precari ai quali viene negato il riconoscimento della progressione salariale basata sui precedenti anni di servizio.

Il tempestivo pagamento degli stipendi ai supplenti brevi e saltuari, collocando a carico del MEF la corresponsione degli stipendi.

La conversione in organico di diritto degli oltre 100 mila posti autorizzati in deroga sul sostegno.

La sospensione immediata dell’emanazione dei bandi dei prossimi concorsi PNRR fino ad assorbimento degli idonei di precedenti concorsi.

Il potenziamento dei percorsi di abilitazione/specializzazione sulla base del fabbisogno e abbattimento dei costi a carico.

Trasparenza e legalità nella acquisizione dei titoli di studio e contro le sanatorie.

L’integrazione dei fondi necessari per attribuire la card docenti nella misura di 500 euro anche ai precari con contratto fino al 31 agosto e al 30 giugno.

Abbiamo gli stipendi tra i più bassi in Europa e abbiamo il triste primato dell’età più alta per raggiungere la pensione.

Michele Maglione, Segretario generale Flc Cgil Varese

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